giovedì 23 febbraio 2012

Sui passi di Montaigne

Nella primavera del 1581, dopo aver visitato Roma, Michel de Montaigne giunge in Umbria e quindi nelle Marche.

Qui nota mille diverse colline, rivestite ovunque di ombre, di ogni tipo di frutteti e delle più belle biade che possano esistere, le più belle valli, un numero infinito di torrenti, case e villaggi sparsi qua e là, colline dove non esiste pollice di terra inutile.
La sua conclusione: Credo che nessun dipinto possa rappresentare un paesaggio così ricco.*
Fortunatamente, oggi non troppo è cambiato da quando Montaigne ha scritto.
Allora, ecco l'itinerario che Montaigne ci suggerisce: lungo la valle del fiume Chienti (passando per Muccia e Valcimarra), bisogna fermarsi a Tolentino e Macerata; in seguito, altre soste a Recanati e Loreto.

Se non si è troppo stanchi, si può continuare verso il nord: da Ancona, Senigallia, Fano, a Urbino, Urbania e Borgo Pace, fino al confine con la Toscana. 
E come Montaigne, scoprirete la magia di una regione... 

*Journal du voyage de Michel de Montaigne en Italie par la Suisse et l'Allemagne en 1580 et 1581 (Viaggio in Italia)

lunedì 13 febbraio 2012

Un salame... da spalmare sul pane?!?

Si tratta del ciauscolo, una delle specialità dell'Appennino maceratese - ascolano (a onor del vero prodotta anche in territorio perugino). 
Ciauscolo IGP
Questo salame, IGP a livello europeo dal 2009, ha nella spalmabilità la sua caratteristica peculiare: ciò è possibile grazie all'aggiunta di grasso (in quantità variabili) all'impasto tritato almeno due volte, sempre più finemente. Si aggiungono poi sale e spezie, quali pepe nero e aglio pestato, e, in alcuni rari casi, "vino cotto" (tipologia e quantità di ingredienti dipendono dalle varianti locali). A questo punto l'impasto è insaccato nel budello naturale, che in dialetto si chiama ciaùsculu, da cui il nome del salame.

giovedì 2 febbraio 2012

Brindiamo?

Vernaccia di Serrapetrona DOCG
Non serve un'occasione particolare: ogni momento è buono per brindare con la Vernaccia!
La Vernaccia D.O.C.G. di Serrapetrona proviene da uve del vitigno omonimo, coltivato fin da tempi remoti nel territorio compreso tra il comune di Serrapetrona e parte dei comuni di Belforte del Chienti e San Severino Marche, per una superficie vitata di soli 45 ettari.
La sua qualità è così elevata che la leggenda vuole che, nel Medioevo, un polacco al soldo di truppe mercenarie, attratto dalla Vernaccia prodotta nella zona, esclamasse: “Domine, Domine quare non Borgianasti regiones nostras?” (Signore, Signore, perchè non hai fatto le nostre terre come Borgiano? - Borgiano è una frazione del Comune di Serrapetrona).
La particolarità di questo spumante rosso naturale (in versione dolce o secca) sta nella sua produzione: vengono impiegate per l’85% uve di qualità Vernaccia nera, mentre il restante 15% è rappresentato da uve a bacca rossa (Sangiovese, Montepulciano o Ciliegiolo). Metà dell'uva raccolta è messa ad appassire su dei graticci prima di passare alla fase della spremitura, ed essere unita all'altra metà spremuta fresca. 
Il prodotto così ottenuto viene sottoposto alla fase della spumantizzazione con un processo di fermentazione naturale. 
Dal 30 giugno successivo alla raccolta, la Vernaccia ottenuta è pronta per essere commercializzata (e assaggiata!).
Alla salute!